
Tra arte tecnologia e design, i colori del Motomondiale
I colori del motomondiale. Tra arte, tecnologia e design è la straordinaria iniziativa che si è tenuta venerdì 29 marzo 2019 alle 15.00, presso l’aula A del Polo di Ingegneria di Perugia.
Tra arte, tecnologia e design. Dopo i saluti introduttivi di Franco Moriconi (Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia), Annibale Luigi Materazzi (Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale), Massimo Monni (Presidente della Fondazione Carlo Lorenzini), Paolo Belardi (Presidente del Corso di Laurea in Design) sono state presentate le tesi di laurea finaliste per l’assegnazione delle borse di studio bandite dalla Fondazione Carlo Lorenzini.
Il giornalista RAI Massimo Angeletti ha coordinato lo svolgimento della lezione magistrale “I colori del motomondiale. Tra arte, tecnologia e design” tenuta da Aldo Drudi (Drudi Performance) e Pietro Zanetti (Responsabile prodotto SPIDI.
Quello di Aldo Drudi è un nome tra i più conosciuti da parte di chiunque sia appassionato di Motomondiale. Perché Drudi, titolare di “Drudi Performance”, nonostante la sua creatività si sia manifestata in ambiti molto eterogenei – dalla barca del team New Zealand nell’America’s Cup al tornado del 311° Gruppo RSV – e nonostante i molti riconoscimenti ricevuti negli ultimi anni (dal Compasso d’Oro ADI alla mostra personale nel Museo della Scienza e della Tecnica di Milano), è famosissimo come autore delle grafiche delle moto, dei caschi e delle tute con cui corre la stragrande maggioranza dei piloti impegnati nel Motomondiale. A cominciare proprio da Valentino Rossi.
L’iniziativa è stata suggellata dalla premiazione delle tesi di laurea in concorso da parte di Enrico Guarducci e Domenico Ciafardoni, soci fondatori della Fondazione Carlo Lorenzini.
PRIMO CLASSIFICATO: Margherita Maria Ristori
Titolo della tesi: …..d’acqua, grano e vita _Progetto di riqualificazione dell’area ex Pastificio Ponte a Perugia
Motivazione
Per aver saputo sviluppare nuove relazioni tra natura e artificio, riallacciando il rapporto, fisico e culturale, tra il fiume e la comunità e giungendo a trasformare in ricchezza e opportunità le “rischiose relazioni” generate dalle forze naturali quando interagiscono con l’opera dell’uomo. Tutto ciò adottando un approccio metodologico multidisciplinare e aperto, dove anche le scelte figurative e tipo-morfologiche dell’espressione architettonica si modellano al luogo e ai suoi eventi.
SECONDO CLASSIFICATO: Umberto Calzoni
Titolo della tesi: Fontivegge, Perugia – Riqualificazione urbana di Piazza Nuova
Motivazione
Per aver affrontato il tema del completamento di un’area tanto importante per la città quanto delicata per la presenza di un’architettura che già appartiene alla storia culturale del novecento, con chiarezza, consapevolezza e coraggio, riaffermandone la centralità nella città nuova, vincendone l’isolamento e rendendola motore di una più ampia azione di riqualificazione e ricucitura urbana.
TERZO CLASSIFICATO: Camilla Sorignani
Titolo della tesi: UNI I Teca – Progetto architettonico di trasformazione in gipsoteca dell’Ufficio sede dell’Economato dell’Università degli Studi di Perugia.
Motivazione
Per aver saputo vedere il possibile riscatto dall’anonimia di edifici “soliti smarriti nell’eccezionale”, applicando la disciplina del costruire SUL costruito con equilibrio, sensibilità e rigore metodologico.
