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#Spazio ai giovani talenti premia aspiranti giornalisti, architetti e commercialisti. Con noi Umberto Galimberti e la sua Etica del Viandante

L’edizione 2023 di #Spazio ai giovani talenti ha premiato tre diverse iniziative che hanno interessato futuri architetti giornalisti e commercialisti.  Ospite d’eccezione il filosofo Umberto Galimberti, che ha presentato il suo nuovo libro L’etica del viandante. 

L’ evento, che si è tenuto il 6 dicembre nella prestigiosissima cornice dell’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli studi di Perugia, dà continuità e slancio al percorso di valorizzazione degli studenti eccellenti iniziato in memoria di Carlo Lorenzini al quale, dopo la sua prematura scomparsa a causa di un incidente in moto, nel 2010 familiari amici e colleghi hanno dedicato la Fondazione che porta il suo nome.

La Fondazione ha assegnato un viaggio a Rotterdam Giulia Pauselli, Luigi Seghetta e Luca John Edward Szokolay, i tre studenti che con il progetto “Infinito al cubo” hanno vinto il concorso University Chapel attivato nell’ambito dell’insegnamento di “Architettura e composizione 1” del corso di laurea magistrale a ciclo unico in “Ingegneria edile-Architettura” tenuto dal prof. Paolo Belardi.

Inoltre la Fondazione ha sostenuto l’Academy del giornalismo, iniziativa nata dalla collaborazione tra la Scuola umbra di Amministrazione pubblica, l’Ordine dei giornalisti dell’Umbria e quello Nazionale, il Coni regionale e nazionale e la delegazione umbra dell’Unione stampa sportiva italiana. Dieci ragazzi under 30 aspiranti giornalisti sportivi hanno così avuto l’opportunità di partecipare ad un percorso formativo di 2 anni. L’iniziativa,  come sottolineato dal consigliere dell’Ordine regionale dei giornalisti, Stefano Giommini e da Antonello Ferroni, rappresentante dell’Ussi – Unione stampa sportiva, ha rappresentato un incentivo per i giovani interessati ad intraprendere una professione, quella giornalistica, che sta vivendo un momento di particolare difficoltà.

Infine, la Fondazione ha erogato 10 borse di studio del valore di 480 euro ciascuna che consentiranno ad altrettanti tirocinanti dottori commercialisti di sostenere un corso di studi finalizzato all’approfondimento delle tematiche della professione e propedeutico all’esame di Stato presso la Scuola di Formazione alla professione di Dottore commercialista istituita nata dalla collaborazione tra la Facoltà di Economia dell’Università di Perugia e l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Perugia. Come evidenziato dal Direttore della scuola Filippo Riccardi e dallo stesso Presidente dell’Ordine, Enrico Guarducci, anche per i futuri commercialisti, alle prese con un nuovo modello di esercitare la professione, la formazione è uno strumento sempre più essenziale.

 

 

Nel concludere la premiazione il Presidente della Fondazione Carlo Lorenzini, Massimo Monni, ha ribadito che tutte le iniziative messe in campo dalla Fondazione rappresentano anche un “contributo per contrastare la crescente fuga dei nostri giovani all’estero, giovani in cerca di maggiori occasioni professionali e di una vita più dignitosa a fronte di uno scenario socio-economico così complesso per il nostro Paese”.

Uno scenario che il filosofo, accademico, psicanalista e giornalista Umberto Galimberti nel presentare il suo libro “L’etica del viandante” ha descritto come dominato da una tecnica diventata padrona del mondo “alla quale non possiamo contrapporre né l’etica né la politica, in quanto l’etica e la politica non possono chiedere alla tecnica, che può, di non fare ciò che può, dato che non si è mai visto nella storia che uno non fa quello che può fare. L’etica quindi diventa patetica nei confronti della tecnica”.

 

 

 

La soluzione? L’unica etica possibile, sottolinea Galimberti, è quella del viandante che, differenza del viaggiatore, non ha meta. Il suo percorso nomade, tutt’altro che un’anarchica erranza, si fa carico dell’assenza di uno scopo. Una nuova etica, dunque, basata sul recupero del patrimonio culturale comune, sulla valorizzazione del pensiero critico e sul superamento di qualsiasi confine, ideologico, antropologico, geografico.

L’incontro si è aperto con una suggestiva esibizione del Coro dell’Università di Perugia diretto da Marta Alunni Pini, Elena Vigorito soprano e Francesco Andreucci al pianoforte, che ha intrattenuto la numerosissima platea accompagnandola attraverso un viaggio musicale tra il sacro, come l’Ave Maria di Domenico Bartolucci, e il profano, come l’arrangiamento di una pietra miliare qual è C’era una volta il West di Ennio Morricone.

E’ stato, questo, anche un modo con il quale la Fondazione ha voluto fare gli auguri per le feste, sempre nel nome e in ricordo di Carlo Lorenzini.

 

 

 

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